Con questa frase, ispirata alle prime parole dette da Galadriel nel prologo del film "Il Signore Degli Anelli - La Compagnia Dell'Anello", intendo affrontare alcuni dei pensieri che mi hanno assalito nella stesura dei contenuti di questo sito e, in particolare, mi riferisco alla sezione Portfolio.
Lo so, per molti quello non è altro che un elenco dei progetti per lo più sviluppati in occasione degli esami universitari, ma riportarli in questo sito ha scatenato in me una tempesta di pensieri su come è cambiata la mia vita nel passaggio dal periodo universitario al mondo del lavoro.
Inutile dire che rimpiango fortemente il non aver saputo apprezzare all'epoca tutti quei meravigliosi momenti che l'università mi ha regalato. E' stato senza ombra di dubbio il periodo più bello della mia vita, periodo dal quale posso realmente dire di essere uscito arricchito, non tanto economicamente, ma sicuramente moltissimo sul lato umano.
L'università ha rappresentato per me la scoperta di una cerchia di amici ai quali non finirò mai di dire grazie per gli eccezionali momenti che mi hanno regalato. Penso agli scherzi e ai caffè durante le lezioni, penso a tutti i giorni passati a preparare insieme progetti per gli esami, conditi da indimenticabili istanti di divertimento, penso in generale ad un modo di vivere la giornata che adesso è svanito.
Passato è il tempo in cui ci si poteva svegliare alle 12 e andare a dormire alle 4, passato è il tempo in cui ogni giorno in cui non si studiava per un esame (la maggioranza naturalmente :-)) era una vacanza, passato è il tempo della spensieratezza e del poter essere padroni del proprio tempo. Il lavoro ci aspetta, con i suoi improrogabili e incessanti orari (9-12, 13-18, se tutto va bene...) in cui ormai non si vive più, con le sue 3-4 settimane di ferie all'anno... Non c'è più tempo per il gioco, non c'è più tempo per niente, se non qualche ora che ci si riesce a ritagliare in serata e nel weekend, da poter dedicare ai propri amori, ai propri amici ed ai propri hobbies.
Sono sempre stata una persona retta, con un grande senso del dovere e perciò mi rendo conto che questa nuova realtà per quanto meno piacevole della precedente, fa parte del naturale corso della vita e perciò va affrontata con la testa alta e nel migliore dei modi, sperando magari di guadagnarci anche qualche soldino. Posso però dire adesso di capire perfettamente la scontata frase "beato a te che studi" più volte dettami da chi lavora: avevano tutti ragione.
Colgo l'occasione di questa mia forse troppo prolissa e maliconica riflessione, per ringraziare di cuore tutti gli amici che ho conosciuto nel periodo universitario, nella speranza che la nostra amicizia possa andare ben oltre quell'ormai perduto e indimenticabile periodo.