Nell'ambito della realizzazione di un sistema cloud based è necessario prestare particolare attenzione alla gestione dei DateTime. Se, infatti, nel deployment di soluzioni on premise è possibile controllare (non sempre, ma spesso si) le impostazioni relative al timezone del server e del client, quando un'applicazione gira dei datacenter di Microsoft, tale controllo non c'è. Potete chiaramente ben intuire quale problema si ponga nel momento in cui il timezone del client sia diverso da quello del server: poiché ADO.
E' ormai da diverse settimane che mi cimento nello sviluppo di un sistema destinato a girare nell'infrastruttura Cloud di Microsoft e, in particolare, le tecnologie che sto impiegando sono Windows Azure, SQL Azure, Windows Azure Table Storage, Windows Azure Blob Storage e AppFabric Cache. Una delle più grandi sfide quando si utilizza lo storage di Windows Azure è l'abbattimento del numero di accessi ad esso. Come probabilmente saprete, accedere agli storage di Windows Azure ha un costo calcolato sia sulla base della quantità di spazio occupata, sia sul numero di transazioni, cioè di operazioni di lettura/scrittura.
E' ormai il terzo anno di fila che frequento il WPC 2011: da quando il mio ex responsabile me lo fece conoscere nell'apparentemente vicino, ma incredibilmente lontano 2008, ho fatto di tutto per convincere, dapprima i miei datori di lavoro, ed oggi i miei soci, che partecipare a quest'evento è importante.
Non è importante perché ciò di cui si parla al WPC è impossibile apprendere in altro modo, anzi mi è capitato più di una volta di seguire sessioni i cui contenuti mi erano già noti anche al 90%, ma è importante perché si tratta di un full immersion formativo e di confronto con altri professionisti del settore che, sia per mancanza di tempo, che di opportunità, è a dir poco impossibile replicare.